La grande storia: la scuola italiana

  • Unificazione dell'Italia

    "L'Italia è stata fatta, ora bisogna fare gli italiani".
    Massimo D'Azeglio
  • Il primo censimento

    Non si avevano dati certi riguardo le condizioni di vita degli italiani, pertanto venne indetto un censimento che portò alla luce l'alto tasso di analfabetismo presso la popolazione.
  • Riforma elettorale

    Con essa si stabilì che potesse votare chiunque avesse completato la seconda elementare.
    Fu un passo importante verso la modernità, seppur si fosse ancora distanti dal suffragio universale.
  • Legge Coppino

    Venne emanata per rendere obbligatoria l'istruzione dai 6 ai 10 anni di età.
    Molte famiglie italiane, specialmente nel Meridione e nelle campagne, non potevano permettersi di mandare i propri figli a scuola, perciò vennero esonerate dal rispetto della legge.
    Nacquero le scuole serali per permettere anche ai ambini lavoratori di ricevere un'istruzione.
  • De Rerum Novarum

    De Rerum Novarum
    I lavoratori iniziarono a riunirsi in associazioni e sindacati, ad organizzare scioperi e manifestazioni per denunciare le loro misere condizioni di vita. La loro voce venne sentita anche dalla Chiesa, tanto che Papa Leone XIII pubblicò l'enciclica De Rerum Novarum con la quale condannò la condizione dei lavoratori, in particolare di donne e bambini, e chiese per loro maggiori tutele.
  • Period: to

    '900

    secolo:
    -della scolarizzazione di massa
    -della guerra
    -dell'industrializzazione
  • Legge Daneo - Credaro

    La scuola divenne statale.
  • L'Italia entra nella Prima Guerra Mondiale

    La chiusura della scuola venne anticipata e tutti gli studenti che avevano almeno la media del 6 furono promossi senza esami finali.
    Molti liceali partirono per la guerra.
  • Period: to

    Regime fascista

    Durante il regime fascista la scuola fu un importante strumento di diffusione del consenso. In tutte le scuole italiane si utilizzava il libro di testo unico e aveva un grande rilievo l'insegnamento della disciplina chiamata "nozioni e cultura fascista".
    A scuola si educava alla pratica dell'attività fisica e si offriva l'assistenza sanitaria agli studenti, in vista del loro futuro da fascisti.
  • Riforma Gentile

    Mussolini diede molta importanza al sistema dell'istruzione poichè era consapevole dell'importanza della scuola come mezzo per formare un pensiero comune, per formare il "perfetto fascista".
    Nominò ministro dell'istruzione Giovanni Gentile, il quale dichiarò obbligatoria l'istruzione fino ai 14 anni
  • Leggi razziali

    Leggi razziali
    L'emanazione delle leggi razziali non destò scalpore presso la popolazione italiana, ormai abituata alle regole del regime.
    Esse prevedevano che i bambini ebrei non potessero frequentare le scuole statali, pertanto nacquero delle scuole ebraiche.
    Vennero inoltre licenziati presidi, professori, maestri e personale scolastico di origine ebrea.
  • Deportazioni e campi di sterminio

    Chi non fu deportato cercò rifugio.
    A causa della guerra molte scuole italiane furono ridotte in macerie, altre chiuse per mancanza di studenti e personale. Il termine dell'anno scolastico fu anticipato.
  • Fine della guerra

    Terminata la guerra, tutti deposero le armi e tornarono a casa.
    Gli studenti tornarono a scuola.
    Molte scuole dovevano ancora essere ricostruite o restaurate, altre erano occupate dagli sfollati; ci fu la necessità di organizzare turni per permettere agli studenti di frequentare le lezioni.
    La scuola divenne il mezzo per defascistizzare la popolazione: ancora una volta si partì da essa per formare gli italiani.
  • Costituzione della Repubblica italiana

    L'entrata in vigore della nuova costituzione sancì per l'Italia il ritorno alla normalità.
    Importanti a questo fine furono gli articoli 30 e 33:
    il primo stabilì che <<è dovere e diritto dei genitori mantenere e istruire i figli anche quelli nati al di fuori del matrimonio>>;
    il secondo invece dichiarò che <<la scienza e l'arte sono libere e libero ne è l'insegnamento>>.
  • Arrivo degli aiuti per l'applicazione del piano Marshall.

    L'Italia ottenne i fondi per la ricostruzione delle scuole e furono l'introdotti nuovi metodi di insegnamento, come per esempio il metodo Montessori, basato sull'espressione delle tendenze individuali del bambino. In questo periodo assunse importanza l'esperienza diretta e pratica dello studente al fine dell'apprendimento.
  • L'emigrazione

    L'Italia era ancora profondamente divisa: il Nord era ricco e avanzato, il Sud povero e tragicamente arretrato.
    Questa condizione spinse molti meridionali ad emigrare al Nord, principalmente a Milano, Genova e Torino. Non mancarono le difficoltà di adattamento, anche all'interno della scuola, dove non si conoscevano i metodi adeguati per includere i bambini provenienti dal Mezzogiorno, che a loro volta erano assai indietro nella preparazione scolastica rispetto ai loro coetanei nati del Nord.
  • Nascita della televisione

    Nascita della televisione
    La televisione, oltre a diffondere modelli culturali provenienti da oltreoceano, affiancò la scuola nel compito di istruire ed educare gli italiani.
    La scuola apparse in tv grazie a programmi televisivi a quiz e altri che ne raccontavano i difetti e le carenze, in particolare nei piccoli centri o nelle zone di periferia mal collegate alla città.
    Importante fu la figura di maestro Manzi, che con il programma "non è mai troppo tardi" insegnò a leggere e scrivere a molti analfabeti italiani.
  • Riforma delle elementari

    Vennero stabiliti dei nuovi programmi scolastici che fecero sì che le elementari fornissero la cultura e l'istruzione di base necessarie per un'effettiva e consapevole partecipazione alla vita della società e dello Stato.
    Vennero introdotti inoltre nuovi indirizzi di istruzione superiore; nacquero gli istituti professionali, tra i quali il più noto fu l'istituto radio-elettra.
  • Riforma della scuola media

    Venne abolita la scuola di avviamento professionale e fu istituita la scuola media unificata, l'unica scuola a cui si poteva accedere dopo le elementari e che avviava all'istruzione superiore. In questo modo si garantirono pari opportunità a tutti gli studenti italiani.
  • Lo scandalo de "La Zanzara"

    Lo scandalo de "La Zanzara"
    Sul giornale studentesco del liceo Parini di Milano fu pubblicato un articolo di contestazione con il quale si protestò a favore della libertà sessuale. L'articolo fece scoppiare uno scandalo che portò all'arresto dei tre studenti redattori del giornale.