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Il "biennio rosso"
Il biennio rosso in Italia è la locuzione con cui viene comunemente indicato il periodo della storia d'Italia compreso fra il 1919 e il 1920, caratterizzato da una serie di lotte operaie e contadine che ebbero il loro culmine e la loro conclusione con l'occupazione delle fabbriche del settembre 1920. -
Benito Mussolini
Fondatore del fascismo, fu presidente del Consiglio del Regno d'Italia dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943. Nel gennaio 1925 assunse de facto poteri dittatoriali e dal dicembre dello stesso anno acquisì il titolo di capo del governo primo ministro segretario di Stato. Dopo la guerra d'Etiopia, aggiunse al titolo di duce quello di Fondatore dell'Impero e divenne Primo Maresciallo dell'Impero il 30 marzo 1938. Fu capo della Repubblica Sociale Italiana dal settembre 1943 al 27 aprile 1945. -
La "marcia su Roma"
Nell'estate 1922 il sindacato proclamò lo sciopero generale per protestare nei confronti della crescente violenza fascista.La marcia su Roma fu una manifestazione armata organizzata dal Partito Nazionale Fascista, guidato da Benito Mussolini, il cui successo ebbe come conseguenza l'ascesa al potere del partito stesso in Italia. -
Giacomo Matteotti
Il 30 maggio 1924, il deputato socialista Giacomo Matteotti, in un discorso alla camera dei deputati, denunciò il clima di violenza in cui si erano svolte le elezioni. Pochi giorni dopo, il 10 giugno, Matteotti venne rapito da un gruppo di fascisti. Il suo cadavere, sfigurato e abbandonato in un bosco, fu trovato soltanto il 16 agosto. -
Le leggi fascistissime
Le leggi fascistissime determinarono la soppressione totale della libertà di stampa, libertà della persona, del pensiero, dell’espressione e della parola. Anche lo sciopero fu dichiarato illegale. -
La Propaganda
La propaganda dell'Italia fascista era il materiale che il fascismo usava per giustificare la propria autorità e i propri programmi, e per incoraggiare il supporto popolare.Uno degli ambiti dove la propaganda era più organizzata fu la scuola.I programmi scolastici erano attentamente controllati perchè dovevano instillare nelle giovani menti l'idea della grandezza dell'Italia, della sua storia e del suo popolo. -
Le Leggi Razziali
Nel 1938 furono introdotte le leggi razziali contro gli ebrei, ritenuti una razza inferiore.Ai cittadini ebrei, che avevano sempre fatto parte della nazione italiana a tutti gli effetti, fu vietato di lavorare nel settore pubblico, di esercitare varie professioni, di possedere imprese e addirittura di sposare "non ebrei".
