Galileo galilei

GALILEO GALILEI

  • Feb 15, 1564

    Biografia

    Galileo Galilei nasce a Pisa il 15 febbraio 1564, è stato un fisico, astronomo, filosofo e matematico italiano, considerato il padre della scienza moderna. Il suo nome è associato a importanti contributi in dinamica e in astronomia (legati al perfezionamento del telescopio, che gli permise importanti osservazioni astronomiche oltre all'introduzione del metodo scientifico (detto spesso metodo galileiano o metodo scientifico sperimentale).
  • Feb 15, 1564

    LA FAMIGLIA DI ORIGINE E LA NASCITA

    LA FAMIGLIA DI ORIGINE E LA NASCITA
    Galileo Galilei era il primogenito dei sette figli di Vincenzo Galilei e di Giulia Ammannati. Gli Ammannati vantavano importanti origini; Vincenzo Galilei invece apparteneva ad una più umile casata, per quanto i suoi antenati facessero parte della buona borghesia fiorentina. Vincenzo era un musicista di valore.
  • 1574

    Trasferimento a Firenze

    Trasferimento a Firenze
    Nel 1574 la famiglia lascia Pisa e si trasferisce a Firenze dove il giovane Galileo fece i suoi primi studi, inizialmente col padre, poi con un maestro di dialettica e infine nella scuola del convento di Santa Maria di Vallombrosa, dove vestì l'abito di novizio fino all'età di quattordici anni.
  • Sep 5, 1580

    ISCRIZIONE UNIVERSITA'

    Vincenzo il 5 settembre 1580, iscrisse il figlio all'Università di Pisa con l'intenzione di fargli studiare medicina, per fargli ripercorrere la tradizione del suo glorioso antenato Galileo Bonaiuti e soprattutto per fargli intraprendere una carriera che poteva procurare lucrosi guadagni.
  • Scoperta isocronismo oscillazioni del pendolo

    Scoperta isocronismo oscillazioni del pendolo
    Nel 1583 formula la teoria dell'isocronismo del pendolo, intuito osservando le oscillazioni di una lampada nella Cattedrale di Pisa.
  • Inizio studio della matematica

    Inizio studio della matematica
    Galileo fu presto attratto dalla matematica, che cominciò a studiare dall'estate del 1583, sfruttando l'occasione della conoscenza fatta a Firenze di Ostilio Ricci da Fermo, un seguace della scuola matematica di Niccolò Tartaglia. È probabile che a Pisa Galileo abbia seguito anche i corsi di fisica tenuti dall'aristotelico Francesco Bonamici.
  • Ritorno a Firenze

    Ritorno a Firenze
    Nel 1585 ritorna a Firenze senza aver completato gli studi, e comincia a dedicarsi alla fisica e alla matematica, dando anche lezioni private.
  • Invenzione bilancia idrostatica

    Invenzione bilancia idrostatica
    Nel 1586 Galileo progettò la bilancia idrostatica, per facilitare la misura dei metalli preziosi. Il dispositivo era una leva: il braccio su cui fissare il contrappeso era avvolto in un filo metallico. Lo spostamento del contrappeso si determinava contando il numero di spire del filo metallico lungo le quali si spostava. La bilancetta fu costruita solo nel 1608.
  • Insegnamento a Pisa

    Nel 1588 Galilei ottiene una cattedra di matematica all' Universita' di Pisa, che mantiene fino al 1592. E' in questo periodo che si interessa al movimento dei corpi in caduta e scrive "De motu antiquiora"
  • Periodo padovano

    Nel 1592, Galileo ottiene una cattedra di matematica (geometria e astronomia) all'Universita' di Padova, dove rimarra' fino al 1610.
  • Enunciato di Galilei sulla legge di caduta dei gravi

    Enunciato di Galilei sulla legge di caduta dei gravi
    « Gli spazii passati dal moto naturale esser in proportione doppia dei tempi, e per conseguenza gli spazii passati in tempi eguali esser come ab unitate, et le altre cose. Et il principio è questo: che il mobile naturale vadia crescendo di velocità con quella proportione che si discosta dal principio del suo moto »
  • Formulazione legge caduta dei gravi

    Formulazione legge caduta dei gravi
    In una lettera indirizzata al frate servita Paolo Sarpi, Galilei formula la legge sulla caduta dei gravi.
  • Il termoscopio

    Il termoscopio
    Nel 1606 inventa il termoscopio, un termometro primitivo.
  • Il telescopio

    Nel 1609, mentre Keplero pubblica la sua "Nuova astronomia", che contiene le prime due leggi del moto planetario, Galileo comincia ad interessarsi ad un nuovo strumento, costruito in Olanda: il telescopio.
  • Ritorno a Firenze

    Il 5 giugno 1610 il governo fiorentino comunicava allo scienziato l'avvenuta assunzione come «Matematico primario dello Studio di Pisa e Filosofo del Ser.mo Gran Duca senz'obbligo di leggere e di risiedere né nello Studio né nella città di Pisa, et con lo stipendio di mille scudi l'anno, moneta fiorentina». Galileo firmò il contratto il 10 luglio e in settembre raggiunse Firenze.
  • Ammissione Accademia dei Lincei

    Nel 1611, lo scienziato viene ammesso all'Accademia dei Lincei.
  • I primi sospetti della Chiesa

    I primi sospetti della Chiesa
    Galileo, però, a quel tempo non sapeva ancora che l'entusiasmo con il quale egli andava diffondendo e difendendo le proprie scoperte e teorie avrebbe suscitato resistenze e sospetti precisamente in ambito ecclesiastico. Il 19 aprile il cardinale Bellarmino incaricò i matematici vaticani di approntargli una relazione sulle nuove scoperte fatte da «un valente matematico per mezo d'un istrumento chiamato cannone overo ochiale»
  • La denuncia del domenicano Tommaso Caccini

    Il 21 dicembre 1614, dal pulpito di Santa Maria Novella a Firenze il frate domenicano Tommaso Caccini (1574 – 1648) lanciava contro certi matematici moderni, e in particolare contro Galileo, l'accusa di contraddire le Sacre Scritture con le loro concezioni astronomiche ispirate alle teorie copernicane. La sua predica si concludeva con un indovinato gioco di parole, tratto dagli Atti degli Apostoli: «Viri Galilaei, quid statis aspicientes in coelum?»
  • La ribellione dei teologi

    Il 24 febbraio 1616, i teologi risposero unanimemente che la proposizione «il sole è il centro del mondo e del tutto immobile di moto locale», era «stolta e assurda in filosofia, e formalmente eretica», come pure «la Terra non è il centro del mondo, né immobile, ma da sé si muove anche di moto diurno», era «censurabile in filosofia; riguardo alla verità teologica, almeno erronea nella fede».
  • L'ammonizione del cardinal Bellarmino (Roma, 1616)

    Il 25 febbraio il papa ordinò al cardinale Bellarmino di «convocare Galileo e di ammonirlo di abbandonare la suddetta opinione; e se si fosse rifiutato di obbedire, il Padre Commissario, davanti a un notaio e a testimoni, di fargli precetto di abbandonare del tutto quella dottrina e di non insegnarla, non difenderla e non trattarla».
  • Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo

    Nel 1624 Galileo cominciò il suo nuovo lavoro, un Dialogo che, confrontando le diverse opinioni degli interlocutori, gli avrebbe consentito di esporre le varie teorie correnti sulla cosmologia – e dunque anche quella copernicana – senza mostrare di impegnarsi personalmente a favore di nessuna di esse.
    Ragioni di salute e familiari prolungarono la stesura dell'opera fino al 1630
  • Il processo

    Il Papa adirato accusò Galileo di aver raggirato i ministri che avevano autorizzato la pubblicazione dell'opera. Il 23 settembre l'Inquisizione romana sollecitava quella fiorentina di notificare a Galileo l'ordine di comparire a Roma entro il mese di ottobre davanti al Commissario generale del Sant'Uffizio». Il processo iniziò il 12 aprile 1633.
  • Fine del processo

    Il 21 giugno Galileo fu interrogato per l'ultima volta, disse che un tempo aveva ritenuto le opinioni di Tolomeo e di Copernico entrambe «disputabili, perché o l'una o l'altra poteva esser vera in natura», dopo la proibizione ritenne «per verissima e indubitata l'opinione di Tolomeo».Galileo rispose inoltre di aver voluto soltanto spiegare le ragioni delle due opinioni, convinto che nessuna avesse forza dimostrativa.
  • L' abiura

    Essendosi reso pertanto «veementemente sospetto d'eresia», Galileo era incorso nelle censure e pene previste «contro simili delinquenti.
    Imposta l'abiura «con cuor sincero e fede non finta» e proibito il Dialogo, Galilei venne condannato al «carcere formale ad arbitrio nostro» e alla «pena salutare» della recita settimanale dei sette salmi penitenziali per tre anni, riservandosi l'Inquisizione di «moderare, mutare o levar in tutto o parte» le pene e le penitenze.
  • " E pur si muove"

    Se la leggenda della frase di Galileo, «E pur si muove», pronunciata appena dopo l'abiura, serve a suggerire la sua intatta convinzione della validità del modello copernicano, la conclusione del processo segnava la sconfitta del suo programma di diffusione della nuova metodologia scientifica, fondata sull'osservazione rigorosa dei fatti e sulla loro verifica sperimentale.
  • Gli ultimi anni di vita ad Arcetri

    Il Sant'Uffizio provvide, accogliendo una stessa richiesta avanzata in precedenza da Galilei, a confinarlo nell'isolata villa («Il Gioiello») che lo scienziato possedeva nella campagna di Arcetri. Nell'ordine del 1º dicembre 1633 si intimava a Galileo di «stare da solo, di non chiamare né di ricevere alcuno, per il tempo ad arbitrio di Sua Santità».Solo i familiari potevano fargli visita, dietro preventiva autorizzazione
  • I Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze

    Galileo scrisse e pubblicò nel 1638 un grande trattato scientifico dal titolo "Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze" attinenti la meccanica e i moti locali grazie al quale lo si considera il padre della scienza moderna. Dopo aver trattato della statica e della leva, si occupa della dinamica, stabilendo le leggi del moto uniforme, del moto naturalmente accelerato e del moto uniformemente accelerato e delle oscillazioni del pendolo.
  • Morte di Galilei

    Nella notte dell'8 gennaio 1642, Galilei muore ad Arcetri, assistito da Viviani e Torricelli (suoi discepoli), per l'aggravarsi delle già precarie condizioni di salute e della cecità.