Edvard munch 1912

Edvard Munch di Giorgia Pasquazi

  • Nascita di Munch

    Edvard Munch, il pittore che senz'altro più di ogni altro anticipa l'espressionismo, nasce il 12 dicembre 1863 a Löten, in una fattoria norvegese. Edvard è il secondo di cinque figli: Sophie (1862-1877), a lui quasi coetanea e con la quale instaurerà un rapporto di grandissimo affetto, Andreas (1865-1895), Laura (1867-1926) e Inger (1868-1952).
  • Trasferimento ad Oslo

    Nell'autunno del 1864 la famiglia Munch si trasferisce a Oslo
  • Morte della madre

    la madre, trentenne, muore di tubercolosi, poco tempo dopo aver dato alla luce l'ultimogenita Inger. Sua sorella, Karen Marie Bjølsatad (1839-1931) si prenderà da allora cura della casa. Donna forte, dallo spiccato senso pratico e pittrice, stimola il talento artistico del piccolo Edvard, così come delle sue sorelle, che in questi anni realizzano i primi disegni e acquerelli.
  • Studia ingegneria

    Munch iniziò a frequentare un istituto tecnico per studiare ingegneria, disciplina in cui eccelleva, ottenendo risultati ottimi in fisica, chimica e matematica. Fu qui che il giovane Edvard familiarizzò con il disegno di prospettiva; ciononostante, il ragazzo poco apprezzava l'ambiente scolastico. Infatti, il padre Christian vide ben presto con suo grande disappunto, che quel suo figliolo non si trovava a suo agio dietro i banchi del collegio, e di come preferisse dedicarsi agli studi artistici.
  • Scuola d'Arte e Mestieri

    Qui Munch seguì le lezioni dello scultore Julius Middelthun e dell'artista Christian Krohg.Sotto questi influssi, Edvard realizzò le sue primissime opere d'arte, fra cui un ritratto del padre, un autoritratto e una raffigurazione del bohémien Karl Jensen-Hjell; quest'ultima opera fu poco gradita dalla critica. A questi anni risalgono anche vari nudi. Durante la permanenza alla Scuola d'Arte e Mestieri, Munch fuse varie influenze, fra cui quelle esercitate dal Naturalismo e dall'Impressionismo
  • Soggiorno a Parigi

    Soggiorno a Parigi
    nel giubilo generale per l'appena inaugurata Exposition Universelle; uno dei suoi quadri, Il mattino (1884), venne subito inserito fra le eccellenze da esporre nel padiglione della Norvegia, nell'ambito dell'Expo.Durante il soggiorno parigino, Munch trascorreva la mattina nel trafficato atelier di Bonnat, che gli trasmise i rudimenti del nudo artistico, mentre il pomeriggio si aggirava per la città, frequentando sia l'Esposizione Universale che i musei più prestigiosi.
  • Notte a Saint-Cloud

    Notte a Saint-Cloud
    Munch, che si era distinto fra gli allievi più dotati, dopo qualche mese si trasferì a Saint-Cloud, un sobborgo sulle rive della Senna. Dalla finestra al secondo piano dell'hotel Belvedere, dove soggiornava, il pittore poté osservare il movimento incessante delle barche, nelle diverse condizioni di luce: dipinse questo scenario in tutti i modi possibili, anche con un atteggiamento forse inconsapevole da impressionista francese, che emerge soprattutto ne La senna a Saint-Cloud del 1890
  • Malinconia

     Malinconia
    In quest'opera le sensazioni sono affidate, come già accennato, ai colori, ma anche all'atteggiamento del giovane in primo piano, rivolto all'esterno della scena ed immerso in profondi pensieri, e dal paesaggio, che riflette indirettamente lo stato d'animo del protagonista. La tela si propone quindi di essere un'interpretazione universale della malinconia non solo per l'artista, ma per tutta l'umanità, nonostante l'episodio prenda spunto da una circostanza autobiografica.
  • La morte nella stanza della malata

    La morte nella stanza della malata
    ove si materializza nuovamente il fantasma della morte della sorella: non a caso, ad esser raffigurato non è il dolore fisico, ma quello psicologico. Il pittore qui non vuole narrare all'interlocutore la scomparsa di Sophie (che si intravede a malapena), bensì mostrargli la reazione dei singoli familiari di fronte a un evento tanto misterioso quanto la morte: questi risultano distanziati, e non uniti, dal dolore, che li intrappola e li svuota nei loro rispettivi cordogli.
  • L'urlo

    L'urlo
    Ispiratosi a una mummia ritrovata in Perù, il messaggio che Munch ci ha voluto dare emerge già nel nome della tela: L'urlo, titolo che dà alla luce lo spirito dell'artista. Il protagonista della scena è, infatti, proprio l'uomo urlante Il suo grido, lancinante ed unico nel trasferire angoscia allo. spettatore, sembra con la sua sonorità deformare l'innaturale paesaggio, composto da un cielo striato da venature color rosso sangue e da un mare nero ed oleoso.
  • Il crollo nervoso

    Il crollo nervoso
    Nell'autunno del 1908 le condizioni di salute di Munch si aggravano, a causa della sua dipendenza dall'alcool e di un litigio in un bar nel quale si vide coinvolto. L'artista ebbe modo di constatare: «ero al margine della follia, sul punto di precipitare». Divenuto preda di devastanti allucinazioni e sentendosi perseguitato, decise di entrare nella clinica del dottor Jacobson. Sotto le sue cure devote Munch migliorò la salute del suo corpo e del suo spirito; la degenza durò otto mesi.
  • Morte di Munch

    Morte di Munch
    Munch morì nella tenuta a Ekely il 23 gennaio 1944, appena un mese dopo il suo ottantesimo compleanno.